Friedrich - Wanderer in a Sea of Fog

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domenica 15 settembre 2013

Emma - Il sogno è lo spazio dell'Anima

Fiori di primavera nell'aria, ma è ancora settembre.
L'estate è ormai finita e la spiaggia, pallida e stanca, attende con ansia il lungo riposo invernale, mentre i gabbiani assaporano finalmente la libertà di affondare le esili zampe sulla sua morbida superficie, ormai libera dalla confusione estiva.
Le onde del mare, divertite, sembrano schernire l'ironico destino degli uomini, costretti ad oscillare tra i contrasti dell'esistenza, in un continuo e incessante moto armonico spesso ostacolato e ravvivato dallo scoglio inevitabile dell'amore. Al di sopra di quella sconfinata distesa l'orizzonte si erge prepotente, scandito dal contorno sfumato delle barche che tornano al porto dopo una lunga giornata di pesca, cariche del premio della loro guerra perpetua contro la natura.
Il sole è ormai calato: come un premuroso seminatore che cosparge la sua terra di semi fecondi e dorati, così quel disco infuocato, fonte inesauribile di vita, semina gemme e diamanti sull'acqua sua gemella, e una striscia brillante, eterna e infinita, taglia a metà l'immensa distesa del mare.
Emma come ogni sera si abbandona docilmente a questo trionfo di vita: è il suo appuntamento quotidiano, irrinunciabile. In quei momenti avverte il suo spirito romantico e sognatore, e si lascia cullare dallo splendore dei colori che si confondono tra il cielo e il mare, dalla placida calma con cui la spiaggia la sera la accompagna nelle sue tenere fantasie: si scioglie nel tempo come una candela accesa nell'aria, si perde tra i colori, in quel senso di sgomento e impotenza che il mare evoca grandioso nell'anima. I suoni artificiali della città giungono sordi alle sue orecchie: ormai la musica che la accompagna è quella delle tonalità delicate del cielo, che creano melodie sempre nuove e inaspettate. Poi scende la notte ed è come un velo incantato che avvolge e accarezza nuvole e case, si sofferma a definire i contorni, nasconde le ombre, risveglia quei desideri e quelle verità celate invece dalla chiara luce del sole. La notte è guardiana del cuore, addormenta il corpo stanco e sveglia l'anima indomabile, trascurata e soppressa durante le affannose ore del giorno. "Siamo io e me", Emma parla a se stessa, "non posso nascondermi di fronte alla notte. Lei sa chi sono, non posso nascondermi". Conosce le sue paure, le debolezze, i suoi peccati. Sa chi ama e chi desidera, sa cosa le manca, afferra i suoi sogni e li rende reali nel tempo di un sospiro, di un sonno, di un tremito inconscio. Non può nascondersi,
di notte.
Si adagia sulla spiaggia e con delicatezza accarezza la sabbia, come se ne volesse coccolare ogni singolo granello. La notte ha ormai nascosto ogni forma e un silenzio denso scende a ricoprire l'intera città. Qua e là dalle finestre è possibile scorgere delle luci ancora accese, simili a lucciole immobili e solitarie. Il sonno prende il posto della veglia, il corpo riposa e l'anima si eleva a protagonista del mondo dei sogni, scrigno dei desideri più nascosti. Gli amori celati prendono vita, gli odi repressi prendono forma e le distanze si accorciano. Emma ascolta il ritmo del suo cuore e gli intervalli del suo respiro, si allunga e poggia la testa a terra: i suoi capelli prendono possesso della sabbia circostante e il suo corpo la modella per trovare un nido pronto ad accogliere le sue membra stanche. Il vento corre leggiadro e l'aria, non più estiva, genera in lei brividi leggeri; pochi istanti ancora, poi le palpebre cominciano a cedere: la bocca è socchiusa e le mani vinte dal loro stesso peso si abbandonano al riposo. Un ultimo respiro, profondo e reale, si insinua nelle pareti del naso, scende giù accarezzando la gola, bacia i polmoni e infine, caldo, abbraccia e avvolge il cuore, appesantito dal dolore dei giorni.

Vicente Romero. La Cantastorie

Labile è il confine tra sogno e realtà..è impercettibile come i sussurri degli amanti, graduale come la fine di un amore. Ma nel sogno l'anima è libera, può uscire dal corpo e prendere vita, mutare come il tempo che fugge, percorrere vie che il reale preclude, seguire l'andamento tortuoso e imprevedibile della fantasia.
Vola lontano il suo spirito, compresso dal banale circolo degli eventi, e coraggioso si affanna nel cercare e sperare l'invisibile, si eleva e guarda il cielo con occhio ingenuo e carico di aspettative, scruta le nuvole, ostacolo alla vista e allo stesso tempo fonte di una necessità ancora più viva di ricerca, di viaggio, di evasione nell'oltre..
Nel sogno Emma esprime e realizza le sue voglie più nascoste. Ha un potere raro: grazie a un dono innato le è concesso rivivere gli amori passati, sublimarli, trasformarli fino a renderli perfetti, unici, ideali; oppure può viverne di nuovi, sperimentando le passioni più estenuanti, vivendo attimi eterni. La realtà è a lei nemica, scoraggia i suoi istinti più puri; i volti della gente sono a lei estranei, spengono le fiamme divampanti delle sue emozioni. Non ha senso cercare nel mondo quello che nessuno ha mai trovato.
E Emma conosce bene la realtà, ne ha passato in rassegna ogni singolo aspetto , ogni sfaccettatura, per potervi trovare un po’ di sé: ma quello che ha visto è solo buio, oscurità, solitudine. La realtà è alienante, ti costringe a partecipare ai suoi meccanismi, ai suoi banali giochi e poi ti lascia da sola, con in mano un pugno di niente.
Così chiude gli occhi, dispiega l'anima e si esilia dal mondo. Pian piano si abbandona alle dolci carezze del sogno e i tremiti inconsci dell'anima la attraversano, denudandola, lasciandola sola con le sue debolezze e le sue speranze.

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